Nella primavera del 1900, quando furono inaugurate, la fama delle terme di Sàrdara raggiunse livelli tali da spingersi perfino in Uruguay. Lo testimoniano gli archivi della Camera di Commercio italiana a Montevideo, che registrano la richiesta delle acque alcaline minerali, altamente digestive e antiuriche. Erano stati i romani, attorno al II secolo a.C., a scoprire il parco termale cui diedero il nome di Aquae Neapolitanae, dalla vicina colonia fenicio-punica di Neapolis. Una terra ricca di cultura, storia, archeologia, dalla cui profondità sgorgano acque sorgive talmente preziose da essere paragonate a quelle di Vichy. La costruzione dello stabilimento termale, il primo della Sardegna, inglobò i resti ancora oggi visibili delle antiche Terme e fu realizzato a metà Ottocento sul progetto dell’architetto Gaetano Cima. Si tratta di un grande edificio su due piani, dalle linee austere, affacciato su un parco con due splendide piscine e utilizzato durante i bombardamenti della seconda Guerra Mondiale anche come ospedale e rifugio di sfollati. Ad intuire le potenzialità del turismo wellness e lanciare Sàrdara come meta internazionale, fu l’ortopedico Mario Mossa, autentico pioniere del termalismo nell’Isola…