di Ignazio Caruso – «Tutto inizia e finisce con il corpo», dice Efisio Marini. Eccetto che in letteratura, verrebbe da aggiungere. Il medico imbalsamatore cagliaritano – che Giorgio Todde sembrava aver salutato, ahi noi, ormai parecchi anni fa con L’estremo delle cose (2007) – torna sulle pagine cupe e raffinate de Il mantello del fuggitivo (Il Maestrale) a investigare su un delitto e, parallelamente, sulle segrete cose degli uomini. Marini ha trentacinque anni e da otto ha lasciato la sua Cagliari per trasferirsi a Napoli… (continua)