«Vita compiuta dal 24 ottobre 1917. Aspettavo da un giorno all’altro la licenza premio che mi fu concessa per l’azione del mese di agosto quando venni fatto prigioniero a Monte Smerlis alle ore nove di pomeriggio […] a sinistra di Monte Nero. Fummo sorpresi alle spalle in un giorno nebbioso e di pioggia. Non feci in tempo a prendere niente, né tascapane, né pastrano, né berretto, addosso avevo solo il vestito, sporco. Sotto il fuoco di cannoni, fucili, mitragliatrici in cento persone riuscimmo a metterci al riparo in una piccola galleria alta dieci metri e larga due. Restammo là fino alle otto di sera del giorno dopo, non fu possibile oltre. La posizione fu rovesciata, non fu possibile poterci salvare tutti. Quante povere anime rimasero prive di vita, lasciando le loro famiglie. Mi abbandonarono, passionando in ultimi sospiri, dicendo “povera famiglia mia”…
di Giuseppe Deidda