Uno dei temi che ricorre nell’attuale dibattito pubblico in Sardegna è ‘comunità’: di terra, di popolo, di storia, di lingua, di tradizione. Ciò è dovuto alla volontà di richiamare istanze identitarie in grado di orientare scelte di natura programmatica. Il passato consegna al presente le chiavi per affrontare il futuro, nella duplice ottica della continuità e della trasformazione. A dire il vero non si tratta di un riferimento nuovo in quanto, a livello più generale, la comunità ha sempre rappresentato un orizzonte solido a cui fare riferimento per tracciare le linee di un progetto politico, sociale ed economico. Ora, la netta delimitazione geografica e la forte caratterizzazione culturale fanno sì che per la Sardegna la ‘comunità’ rappresenti la dimensione ideale da cui partire per disegnare l’avvenire, a patto di chiarirne due aspetti. In primo luogo, il concetto di ‘comunità’ rimanda ad una volontà unificatrice (come-unità) e si struttura in riferimento al possesso da parte di coloro che la compongono di una caratteristica o di una proprietà. Si tratta pertanto di una relazione incentrata sulla condivisione, la quale giustifica decisioni e diritti da esibire, anche a discapito di rivendicazioni altrui. Una comunità così concepita finisce infatti per escludere coloro che non vi appartengono, creando una separazione tra’ noi’ e ‘loro’…
di Nicola Comerci