Il 10 ottobre del 1975 incontrai, per la prima volta, quello che già allora era un mito generazionale. Fabrizio De André si era appena trasferito, come me, a Tempio, cittadina dell’Alta Gallura, dove aveva acquistato per 27 milioni di lire L’Agnata (L’Angolo), uno stazzo diroccato su 148 ettari di rocce e sughere che la famiglia romana Casulli possedeva nel fondo valle di Baldu, a dieci chilometri dal centro abitato. L’occasione di quell’incontro fu duplice. Da collaboratore fotografico di diversi settimanali, ero curioso di conoscere l’autore di Bocca di Rosa e Marinella, ma fino a quello stazzo mi spinse pure il mio mestiere di allora, visto che vendevo Fiat per conto dei fratelli-concessionari Enrico, Antonio e Mario Manunta. Mi piaceva l’idea di vendere un’auto nuova di zecca al più acclamato degli chansonnier italiani…
di Giampiero Cocco