La Sardegna di oggi per la Memoria di domani
 

E il notaio Sulis sconfisse la Francia

Era i protagonisti della Sarda Rivoluzione di fine Settecento, Vincenzo Sulis si distingue per lo spavaldo coraggio con cui si tuffa in quelle vicende, attraversandole come la grande avventura della sua vita. Quando tutto ha inizio, con le navi francesi che puntano sulla Sardegna per conquistarla, Sulis è un notaio poco più che trentenne con base operativa a Stampace, il quartiere di Cagliari dov’è nato. Notaio lo è diventato dopo una giovinezza e una prima maturità spese tra cattive compagnie, traffici loschi e l’incarico di “uomo di fiducia”, alias guardaspalle, di un signore benestante che poi gli affiderà il compito di gestire lo stagno di Santa Gilla.
Il 29 dicembre 1792 le navi francesi fanno la loro apparizione nel Golfo di Cagliari. Le jour de gloire est arrivé, recita la canzone intonata qualche mese prima da un gruppo di irregolari marsigliesi nel campo di battaglia di Valmy, dove la neonata Repubblica francese ha ottenuto la sua prima grande vittoria. Ma la gloria di cui Sulis si ricopre va in direzione del tutto opposta: in difesa del trono e dell’altare, certamente, ma anche, perché no, della sua Sardegna.

 

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Nel dipinto il bombardamento di Cagliari da parte delle navi francesi