La Sardegna di oggi per la Memoria di domani
 

Quanti rospi a Buenos Aires

“Olimpia”, flotta Achille Lauro, aveva un altro nome durante la Seconda Guerra Mondiale. Si chiamava “Liberty”. Allora non è affondata. Oggi, siamo nel 1949 e sono passati appena quattro anni, chissà. Comunque mi imbarco. A Genova. Assieme ad altri 400 passeggeri. Appena sono a bordo scopro che il bagarino da cui ho acquistato il biglietto per la traversata oceanica mi ha truffato: non mi spetta alcuna cabina. Finisco nella stiva con tre calabresi che soffrono di mal di mare. Uno vomita sulla mia umile valigia, un altro ha la chitarra e canta una nenia dedicata alla fidanzata che si è fatta monaca: sentirò questa lagna per tutti i venticinque giorni del viaggio, senza tregua. Il terzo calabrese, per fortuna, non soffre né di mal di mare, né di mal d’amore.