«è come una pena di morte», questa la reazione di Graziano Mesina, alla richiesta di 26 anni di reclusione da parte del Pubblico ministero, Gilberto Ganassi, per traffico internazionale di droga.
Fino al 2000, Mesina scontava il carcere a vita per sequestri e omicidi, (ma questo non gli impedì nel 1992 di fare da mediatore nel sequestro di Farouk Kassam) quando fu graziato dal presidente Ciampi. Tornato a Orgosolo si era messo a fare la guida turistica. Nel 2013 il nuovo arresto. La condanna lo riporterebbe all’ergastolo.