La Sardegna di oggi per la Memoria di domani

Esiste un compromesso made in Sardinia tra tecnologia digitale, sicurezza e privacy nell’era del cloud computing? Come ci stiamo muovendo per andare incontro alle diseguaglianze sociali nella sanità? Sono andato a chiederlo ai ragazzi di Innoviù, una software house che dal 2013 coniuga tecnologia ed esigenza umana (www.innoviu.com).

Il filo conduttore di questa piccola realtà è quello di offrire autonomia a chi fruisce dei servizi digital. Ma cosa si intende per autonomia? Per analogia, daresti ad uno sconosciuto le chiavi di casa tua senza sapere come vengono utilizzate?

Viviamo in un mondo sempre più digitale e ci stiamo abituando ad utilizzare svariati servizi senza sapere come viene trattata la nostra privacy. I termini contrattuali vengono modificati a discrezione delle grandi società che li erogano. L’autonomia viene spacciata per libertà di accesso.

La mission di Innoviù è rendere le organizzazioni capaci di ottenere semplicità di accesso utilizzando la più recente tecnologia open source, senza quindi rinunciare alla padronanza nella gestione dei propri dati.

In Sardegna (e direi in tutta Italia) siamo in una fase di evoluzione. Per le amministrazioni pubbliche stanno aumentando i requisiti dell’informatizzazione, mentre diminuiscono i finanziamenti. Le aziende hanno bisogno di una strategia scalabile e personalizzabile.

I progetti di innovazione Innoviù sono tre. Il primo è Web mymail, un client di posta elettronica accessibile ai non vedenti grazie ad un sistema vocale che può essere implementato in futuro anche su altri software. Kubica, una piattaforma di servizi cloud personalizzata che ha sede nell’organizzazione che decide di utilizzarla e può essere fruita ovunque. Infine Sidù, una piattaforma open source per la digitalizzazione di amministrazioni pubbliche.

La forza dei progetti non è solo di tipo informatico ma anche umano. Voice mymail per esempio, è una tecnologia sviluppata con il supporto di persone che hanno vissuto a contatto con soggetti non vedenti e conoscono quindi esigenze e peculiarità.

Fare innovazione è faticoso quando, come in Sardegna, i numeri sono stretti.

Un’azienda che decide di fare innovazione in ambito informatico e digital ha dalla sua l’abbattimento dei confini geografici. Se è vero che la Sardegna soffre del suo naturale isolamento, questo settore rappresenta una possibilità di sviluppo che a parer mio stiamo riuscendo a sfruttare solo in una parte molto limitata.

D’altra parte le logiche dell’imprenditoria sono cambiate, dobbiamo prenderne atto. Avere un’attività imprenditoriale non ha più niente a che fare con quello che si faceva trent’anni fa.

Anche l’informatica sembra andare in una direzione troppo tecnica e poco umana, travestita da soluzione trasparente.

Qualche riflessione dei coraggiosi Innoviù: “La consapevolezza che puoi fare di più e che dovresti essere più veloce è la sfida che un imprenditore Sardo deve affrontare, gli incentivi economici non sono ancora sufficienti.

Per realizzare i nostri progetti innovativi ci spianiamo la strada autofinanziandoci.

Essere coscienti che stai andando più piano di quanto potresti, hai il limitatore perché sei affogato nell’attività di sopravvivere piuttosto che guardare avanti. Nella strategia devi mettere in conto di dedicare del tempo ogni giorno anche all’innovazione.

Inoltre è difficile trovare l’equilibrio giusto tra innovazione e cultura, spingersi troppo avanti può essere un rischio.

Ma le soddisfazioni arrivano se si ha coraggio, nel nostro caso i clienti che adottano le nostre soluzioni sono molto contenti e riconoscono il valore dell’innovazione che portiamo.

La nostra scommessa è continuare con la nostra filosofia finché verrà considerata mainstream.

La leva che ci porta avanti è la nostra mission aziendale. Puntiamo su sistemi informatici in cui i dati sono sotto il pieno controllo delle aziende o enti pubblici che ne fanno uso attraverso i sistemi più avanzati open source. Sviluppiamo soluzioni per eliminare le barriere architettoniche digitali. I progetti sono condivisi da tutto lo staff e sono l’amalgamante che ci permette di essere sempre coerenti e pro attivi verso gli obiettivi.

Fare azienda e innovare si può nonostante le difficoltà e gli imprenditori dovrebbero cercare sempre più di mettersi insieme per raggiungere lo scopo.”

Roberto Alfredo Atzori