Raccolti intorno al fuoco di infinite storie, gli scatti di Daniela Zedda anche quest’anno racconteranno il Festival di Gavoi – gli scrittori, i visitatori illustri – e le strade, le pietre, le finestre del paese.
Un racconto cominciato dieci anni fa con una mostra di sue fotografie intitolata “Istranzadura” (ospitalità) e dedicata all’accoglienza dello straniero.
«Mi colpì – ricorda – l’estrema ospitalità dei gavoesi. A partire da questo ho pensato di evitare le foto ‘da festival’, con i personaggi seduti dietro al microfono, ma di portare le persone dentro le case. Per ognuno ho scelto l’abitazione che, secondo me, si adattava meglio alla personalità».