Un plebiscito. Una vittoria netta. È Il giorno del giudizio di Salvatore Satta il libro più amato dai sardi. Il libro che – potendone scegliere uno solo – la maggior parte dei sardi porterebbe con sé in un’isola deserta. L’ha designato una “giuria popolare” composta dagli oltre trecento partecipanti alla votazione on line che si è tenuto sul sito Sardinia Post per due settimane, dal 23 dicembre 2017 all’11 gennaio 2018. Il capolavoro di Salvatore Satta – pubblicato in prima edizione da Cedam nel 1977, poi riscoperto e ripubblicato da Adelphi e quindi tradotto in diciassette lingue – ha prevalso su tutte le altre opere di narrativa e saggistica ambientate in Sardegna e scritte da autori sardi, comprese quelle del premio Nobel Grazia Deledda. Un riconoscimento – come sottolinea Marcello Fois (stando al sondaggio, il più amato tra gli scrittori sardi viventi) – che è l’esito quasi necessario del percorso avviato, poco meno di un secolo fa, proprio dalla grande scrittrice nuorese.
Non era invece affatto necessario, né scontato che a questa conclusione arrivasse una moltitudine di persone di tutte le età sparse in ogni angolo dell’Isola (e alcune residenti sul Continente), ognuna con i suoi gusti, i suoi studi, il suo status sociale, le sue gioie e i suoi dolori. Come se questa materia in apparenza impalpabile – milioni di parole, centinaia di storie, un secolo di letteratura – avesse l’oggettività e la durezza dei luoghi che ha raccontato e che racconta.
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