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Da Helsinki a Scano: «Il silenzio è gioia»

Wilma mi guarda incuriosita mentre, a metà di Sa carela de Sa Serra, le chiedo se in quella casa abitino le due finlandesi che sto cercando. «Sì, siamo noi», dice. E dà una voce a sua madre, che s’affaccia alla finestra del primo piano. «C’è questo giornalista che vorrebbe chiederci perché viviamo qui». «Va bene, salite», risponde la donna.
Attraversiamo le due stanze più cucina e bagno del piano terra, arredamento semplice ma curato, oggetti sardi e ninnoli nordici. Saliamo le scale e ci troviamo all’aperto sul retro della casa. Anne ha messo il computer in stand by, esce sulla terrazza inondata dal sole di questo primo pomeriggio di marzo. Dà uno sguardo soddisfatto alla prima fioritura del giardino, che della terrazza è la naturale continuazione sul pendio di Sa Serra e m’invita a sedere. Arrivano i profumi tipici di un orto mediterraneo e sardo in particolare. Ogni tanto, ma proprio ogni tanto, il motore di un’auto in movimento.

Che ci fanno due finlandesi di Helsinki a Scano di Montiferro, Borgo autentico, come recita il cartello all’ingresso del paese arroccato sulle colline del Montiferro, appunto, territorio montuoso tra Bosa, Oristano e Macomer?

 

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