L’Abbiadori, per chi venga da Olbia con meta Porto Cervo, è solo un cartello che indica una fila di edifici, spesso brutti e anonimi. Un bar tabacchi, un’edicola, quattro supermercati – di cui d’inverno solo due aperti – le scuole elementari e medie con due classi ciascuna, una stazione di benzina, una farmacia, due o tre bar, un ferramenta. E poco altro. Rare auto, scarsa gente in giro, poca vita, all’apparenza. Ci arriviamo in una delle giornate d’inverno più fredde, con la pioggia che ogni tanto sferza case e macchia mediterranea e incupisce ogni angolo di questa Costa Smeralda che di smeraldo oggi sembra avere solo il nome. L’idea è quella di raccontare come una delle località turistiche più famose al mondo trascorra, per l’appunto, i giorni d’inverno. Il Bar degli Artisti dista poco più di un chilometro dal primo svincolo per Porto Cervo. Ed è subito chiaro che questo locale, con annessa rivendita di tabacchi e giornali, è la piazza che manca nei mesi invernali, il non luogo sociale di questa frazione appena illuminata – ma solo d’estate – dallo scintillio dell’altra ben più nota Piazzetta. Vi stazionano, tra i pochi tavolini e il bancone presidiato dal proprietario Giampiero Pilleri, artista e performer con propaggini milanesi, molti di coloro che vivono o hanno vissuto di Costa e che tanto la amano da essere disposti a sopportarne le solitudini invernali.
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