Era da parecchio tempo che non sentivo un mio vecchio compagno di liceo emigrato a Londra, il Brexit mi ha dato un po’ la scusa di intervistarlo e risentirci.
Vivi ancora a Londra?
Sì e non posso né voglio andarmene.
Cosa ti ha spinto ad andare a Londra e come ti sei ambientato?
Per me è stata una salvezza Londra. Ma anche un opportunità per raggiungere i miei sogni. Salvezza dalla situazione dell’Italia e altri problemi cruciali della mia vita in cui ero in una prigione vivente senza mura e odore. Londra è l’epicentro del mondo della mia vita, delle ambizioni, delle persone, per lavoro, per una vita migliore e per una ferrea formazione professionale. Per tutto. Io ho trovato per la prima volta in vita mia la mia vera casa. Ma per restarci ho dovuto lottare per costruire le basi per il mio futuro e proprio quando ero ad un passo per raggiungerlo ora il Brexit mi ha rovinato i piani. Io riuscirò comunque a raggiungere i miei obbiettivi ma per restare a Londra devo combattere molto più duramente, stavolta per le conseguenze del Brexit e le nuove regole per poter restare. Prima di prendermi la cittadinanza mi dovrei sistemare definitivamente con più difficoltà.
Sei un aspirante artista, vuoi raccontare la differenza che hai riscontrato dalla Sardegna e l’Italia in confronto a Londra. Come si rapporta la gente all’arte? Hai incominciato a intraprendere questa carriera?
L’arte in Italia e stata soppressa dalla crisi e dal governo togliendo le basi culturali ai licei artistici e distruggendo ogni speranza per una formazione artistica. L’ignoranza rende tutto più governabile e i nemici dei corrotti sono gli artisti, i geni che hanno combattuto con l’arte le ingiustizie di questo mondo e rendendo quest’ultimo migliore dai tempi medioevali. Londra essendo un paese evoluto sia culturalmente che economicamente ma soprattutto anche nell’arte e nella scienza, rende luoghi come Shoredich, Camden Town Trafalgar Square e il resto di Londra posti per artisti di vari generi che si esibiscono, ma anche di grandi architetti, designer e musicisti. La mia è stata un’esperienza di cultura e studio, di acquisizione di questo nuovo mondo per comprenderlo e così ambientarmi. L’ho dovuto vedere letteralmente da tutti i punti di vista prima di lottare per una formazione professionale in un college. Nel mentre che mi formo non ho mai smesso di mettere su nuove idee, realizzare schizzi che ho accumulato per progetti per futuri obbiettivi e carriere. Si lotta per essere un professionista e per avere una cultura ma per un’artista non basta. Ci dev’essere anche una preparazione spirituale per prepararsi e appena sarò pronto potrò mostrarmi al mondo. Ma è la lotta spirituale la più difficile e so che con l’esperienza e lo studio che sto affrontando potrò finalmente completarmi con me stesso e col mondo per poterlo poi migliorare.
Quali sono le tue ambizioni?
Cantastorie, scrittore, sceneggiatore e fumettista, pittore, caricaturista, grafic designer e accumulo idee per fashion. Sono solo idee e schizzi ma basati su tanta immaginazione arricchita dalla cultura che mi ha dato l’esperienza di vita.
In pratica mai niente è stato ancora messo in mostra.
Ma hai lavorato nei panni di artista?
Per farlo devo completarmi e non sono ancora pronto interiormente. Ciò che mi è capitato che ho passato e poi superato, cosa ho vissuto chi ho conosciuto ecc… mi sono tenuto impegnato e il mio lavoro da artista è questo nell’ombra. In pratica sì ma ufficialmente no perché nessuno sa e nessuno ha visto. Non hai quindi nessun ponte dove rendi visibili i tuoi lavori ancora, peccato.
Il lavoro più famoso è il lavapiatti? È vero? Che lavori ti sono capitati?
No non è un peccato. Quello che passato mi ha migliorato e continuo a oltre su questa strada.
Un giorno appena sarò pronto ogni progetto verrà realizzato definitivamente, ogni cosa prenderà vita e sarà uno tsunami che colpirà Londra e in seguito spero il mondo intero. Ma come dicevo più grande e il progetto e più grandi sono le difficoltà. I lavori come lavapiatti sono ormai lontani anni luce. Ora sono staff di un ostello come housekeeper. Non hai idea di che scuse ho dovuto trovare con tutte le valige piene di lavori che ho e il continuo vai e vieni di materiali.
Se lo chiedono, ma quante valigie?
(Risata) Esatto… e tutte sotto il letto mentre la roba nell’armadio
Com’era l’atmosfera prima della brexit?
L’atmosfera londinese è di magia e di speranza. Adesso vedo ancora quella speranza, sbarrata da ostacoli difficili ma non impossibili da abbattere.
L’atteggiamento degli inglesi è cambiato? Davvero c’è una divisione fra giovani e anziani?
Io sono un combattente non tanto e solo per una precisa volontà ma più perché non ho scelta. Quindi se riesco è perché so che è possibile e non perché aspetto che la Speranza mi arrivi da sola. Per ora non ho vissuto questo ma ho saputo da alcuni articoli che la crescita di razzismo è palese in alcuni posti.
Io vengo rispettato sempre da tutti ma perché frequento le persone giuste per principio e perché sono una persona socievole. In ogni caso con la mia fase spirituale è ancora instabile, se dovessi capitare in una situazione simile il soggetto sarà il primo a conoscermi … e non in senso positivo.
Silvia Atzeni