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San Gavino dal lutto al trionfo dei colori

Una Eleonora d’Arborea contemporanea, coloratissima e pop è comparsa l’anno scorso a San Gavino. Ha gli occhi grandi e il trucco pesante. È nuda. In mano tiene dei fiori di zafferano, sul braccio un tatuaggio col simbolo della sua casata e un falco – il falco eleonorae, così ribattezzato da Alberto La Marmora in suo onore – le poggia sulla spalla. La figura di Eleonora si staglia su uno sfondo nero costellato di geometrie bianche. Il murale copre una parete di 150 metri quadri di uno stabile alla periferia del paese, nella zona dell’ex stazione ferroviaria. Quello che prima era anonimo e “grigio” – il muro di un palazzo in un luogo per anni abbandonato all’incuria – ora è veicolo di bellezza e di colore. Con il ritratto di Elenora è diventato un simbolo di riscatto. Lo sguardo della Giudicessa, in effetti, sembra proprio rivolto verso il futuro.

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